Caratteristiche del terreno
Il terreno è fondamentale per lo sviluppo del Tartufo: deve infatti avere le caratteristiche adatte per favorirne la fase di resistenza (ovvero la crescita del micelio e la formazione di micorrize) e di fruttificazione. I Tartufai sanno bene che non tutte le zone sono ugualmente produttive e che i più bei tartufi si raccolgono in alcune piuttosto che in altre. Partendo da queste relativamente semplici osservazioni, cerchiamo adesso di capire quali siano le caratteristiche oggettive di un terreno che ne determinano la vocazione tartuficola.
Ph del terreno
In primo luogo, nel terreno si deve realizzare un compromesso fra la presenza di elementi nutritivi, che tendenzialmente lo acidificano, ed il suo PH. Sulla base di numerose osservazioni eseguite, quest’ultimo deve essere compreso entro determinati valori, tendenzialmente alcalini. Il terreno deve poi essere sufficientemente ‘sciolto’ per due motivazioni:
– permettere la fruttificazione che avviene sempre e comunque in ambiente aeròbico, infatti salvo casi eccezionali di conformazioni particolari o di riporti di terra successivi alla fruttificazione, normalmente un tartufo si trova nella parte superficiale del terreno, entro i primi 20 centimetri.
– opporre una minor ‘resistenza’ alla fase di crescita del tartufo, che avviene in via saprofitica ed indipendente dalla pianta ospite.
Prendendo quindi a spunto il lavoro della Regione Toscana ‘Ecologia delle Tartufaie di Tartufo Bianco Pregiato in Toscana’, si sono ottenuti degli ottimi risultati sovrapponendo le zone tartuficole censite sulla Carta Geologica disponile in scala 1:10000 sul sito della stessa Regione. Se ne sono potute ricavare utilissime correlazioni che, usate per inferire la presenza di zone tartuficole vocate in aree non ancora conosciute, hanno poi ottenuto conferma dalla individuazione di nuove zone di produzione.
Risultati
Alcune indicazioni empiriche ottenute sono state:
1) sono da preferirsi i terreni di origine marina e non lacustre, probabilmente perché questi ultimi sono caratterizzati da una maggior compattezza e da un grado di alcalinità generalmente inferiore (ipotesi suffragata anche dalla presenza di vecchie miniere di lignite in questo tipo di terreni);
2) i depositi alluvionali del quaternario sono normalmente caratterizzati da una minor capacità di ritenzione idrica. Per natura infatti sono poco vocati per la produzione dei Tartufi come il Bianco Pregiato o il Nero Liscio, che richiedono un certo grado di umidità nel terreno anche nei periodi caldi;
3) idem dicasi dei terreni con scarso orizzonte superficiale, quindi tipicamente le zone geologiche ‘a Macigno’.
Considerazioni
E’ dunque auspicabile che una vera e propria analisi geologica debba in ogni caso integrare la classica analisi fisico-chimica, la quale non tiene conto di alcune macro-caratteristiche come ad esempio la capacità di ritenzione idrica, fondamentale per lo sviluppo dei Tartufi a fruttificazione estiva come il Bianco Pregiato ed il Nero Liscio.
Da non sottovalutare poi le caratteristiche pedogenetiche che paiono anch’esse legate alla natura stessa del terreno. Un primo riscontro pratico al riguardo si può facilmente avere con una carta geologica alla mano: visionando le immagini satellitari oggi facilmente disponibili anche su Google Map si può notare come, a parità di origine geologica, esposizione ed altitudine, sia più o meno ricorrente la stessa tipologia di copertura arborea, arbustiva, erbacea. Salvo interventi esterni dell’uomo, due zone della stessa origine avranno dunque la stesa vocazione tartuficola.
Un discorso a parte meritano invece i vari orizzonti che caratterizzano il suolo, ovvero gli strati che lo compongono. I terreni favorevoli al tartufo sono mediamente alcalini. Sicuramente la lettiera e l’humus che abbondano nei boschi non sono in generale atti allo sviluppo dei tartufi più pregiati, ma solo di quelli più ubiquitari come ad esempio Marzuolo e Scorzone. Il terreno adatto al Bianco Pregiato sarà più sciolto e profondo, quello adatto al Nero Pregiato sarà invece più sassoso e ricco di scheletro, in ogni caso senza lettiera e/o humus.