Tartufo Bianco Pregiato
Nome scientifico: TUBER MAGNATUM
Periodo di Raccolta Legge Quadro 752/1985: dal 1 ottobre al 31 dicembre (salvo diverse specifiche regionali)
Piante Simbionti: Farnia: Quercus robur L., Rovere: Q.petrea Liebl., Roverella: Q.pubescens Willd., Cerro: Q.cerris L :, Leccio: Q.ilex L., Pioppo Bianco: Populus alba L., Pioppo Nero: P.nigra L ., Pioppo Tremolo: P.tremula L., Bolleana: P. pyramidalis Roz., Salice Bianco: Salix alba L., Salice da VImini: S.viminalis L., Salicone: S.caprea L., Salice dell’Appennino: S.appennina Skvortsov, Tiglio: Tilia cordata Miller, Tiglio Nostrano: T. platyphyllos Scop., Nocciolo: Corylus avellana L., Carpino Nero: Ostrya carpinifolia Scop., Ontano Napoletano: Alnus cordata (Loisel.) Desf., Carpino BIanco: Carpinus betulus L., Pino Domestico: Pinus pinea L .
Piante Gregarie: Sanguinello: Cornus Sanguinea, Rovo: Rubus Fruticosus, Vitalba: Clematis Vitalba, Prugnolo: Prunus Spinosa, Biancospino: Crataegus Monogyna, Edera: Hedera Helix, Farfaraccio: Petasites Officinalis, …
Caratteri del Carpoforo
Peridio: Liscio e di colore giallastro o giallo-verdastro negli esemplari meno maturi.
Gleba: generalmente chiara, percorsa da venature sottili ( in particolare gli esemplari simbionti con il Tiglio hanno sfumature più rossastre, quelli simbionti con il nocciolo hanno sfumatura più tendente al marrone ed infine più chiara quelli raccolti sotto Salici e Pioppi ).
Dimensioni: estremamente variabili ( in media da pochi grammi fino a qualche diecina ), anche se non di rado si raccolgono esemplari di svariati ettogrammi, ed in casi eccezionali anche oltre il Kg di peso. Il record mondiale ‘certificato’ appartiene ad Arturo Gallerini, che nel 1954 ne raccolse a Balconevisi, in Toscana, un esemplare di 2540 grammi, poi donato all’allora presidente degli Stati Uniti.
Profumo: estremamente intenso negli esemplari maturi, leggermente agliaceo
Come sicuramente già ben noto, questo tartufo preferisce ambienti che garantiscono una certa umidità anche durante l’estate, e proprio per questo sono favoriti i terreni che hanno esposizione a Nord. A differenza dei “neri” il tartufo bianco pregiato non modifica la vegetazione soprastante e non è quindi individuabile senza il cane ( in realtà i vecchi tartufa riescono ad individuare la marcia per i caratteristici rigonfi e screpolature del terreno, quando asciutto). E’ il tartufo che fra tutti può raggiungere le dimensioni maggiori e si raccoglie di solito a profondità variabili normalmente fra i pochissimi centimetri e qualche diecina ( di solito fino a 20-30 cm ). Da notare che, mentre gli ultimi tartufi saranno di solito i più profondi, i primi sono estremamente superficiali, al punto che vengono facilmente invasi dalle larve degli insetti, fra cui quelle di una particolare mosca (Suillia o Helomyza Tuberiperda), specializzata nel deporvi le uova; di conseguenza il tartufo è soggetto a precoce marcescenza. Si tratta dei tartufi precoci che in gergo i vecchi tartufai chiamano “marcia” o “fiorone”.
Valore commerciale: Il tartufo bianco pregiato è sicuramente quello di maggior valore commerciale, anche perché ancora non si sono individuate per esso tecniche di coltivazione efficienti, cosa che invece è stata fatta per i tartufi neri, soprattutto il Tuber Melanosporum